La melatonina e i cambiamenti derivanti dall'età

Anche se ci piace credere di essere i padroni del nostro destino e di poterlo tenere sotto controllo, la ciclicità è profondamente radicata nell'uomo e influenza molte delle nostre attività quotidiane.

Con poche eccezioni, gli esseri umani tendono a seguire gli stessi segnali per la sveglia e il sonno.

Sedere in una stanza buia provoca nella maggior parte di noi un senso di torpore e di rilassamento, mentre se ci troviamo in una stanza intensamente illuminata abbiamo la tendenza a sentirci ben svegli e reattivi.

Siamo inclini ad aver fame più o meno nello stesso momento e la maggior parte di noi mangia tre volte al giorno, rispettando all'inarca gli stessi intervalli tra un pasto e l'altro.

Prima ancora di uscire dal grembo materno, molti dei nostri ritmi giornalieri sono già stabiliti.

Non solo gli animali nascono in sincronia con il clima in cui vivono, ma nascono conoscendo esattamente il tempo di andare in letargo, di migrare o di accoppiarsi. Questa conoscenza è trasmessa, attraverso la melatonina, dalla madre al feto durante la gravidanza, e dalla madre al figlio durante l'allattamento al seno.

Negli esseri umani, la melatonina passa dalla madre al feto attraverso la placenta ed è anche presente nel latte materno, che ne contiene molta durante la notte e quantità impercettibili durante il giorno.

I neonati non cominciano a produrre da soli la melatonina se non dopo qualche giorno.

I cicli della melatonina nel latte materno aiutano a consolidare il normale ciclo giorno/notte e possono perfino aiutare a sincronizzare i ritmi di sonno del neonato con quelli dei genitori.

Sin dai primi giorni di vita i bambini cominciano a produrre ciclicamente le loro provviste di melatonina, ma il ritmo non è pienamente stabilito fino al compimento del primo anno di vita.

Forse questo spiega perché alcuni bambini dormono in maniera così irregolare.

Mi sono chiesto se parte dell'irritabilità e irrequietezza talvolta riscontrate nei bambini allattati artificialmente non sia il risultato della loro impossibilità a ricevere la dose di melatonina
che, nel caso dell'allattamento al seno, la madre passa loro con il maniera così irregolare.

Mi sono chiesto se parte dell'irritabilità e irrequietezza talvolta riscontrate nei bambini allattati artificialmente non sia il risultato della loro impossibilità a ricevere la dose di melatonina che, nel caso dell'allattamento al seno.

Le riserve di melatonina della madre che allatta contribuiscono alla secrezione di prolattina, l'ormone che stimola la produzione del latte e questo, a sua volta, ha degli effetti interessanti.

La prolattina aiuta a mantenere gli animali in uno stato di calma e di riposo e ha anche un ruolo nel determinare un senso di legame e di protezione da parte della madre verso il piccolo.

I livelli di prolattina sono particolarmente alti negli uccelli, quando covano le uova.

Quando la prolattina viene somministrata all'uomo, genera sensazioni di pace e di serenità e perfino di affetto.

Nello stesso periodo in cui la madre produce la prolattina, essa si lega al neonato e sperimenta le prime sensazioni di amore materno.

I livelli di melatonina continuano a crescere nei bambini fino all'età di sette anni. Nei primi anni di vita, la maggior parte dei bambini tende ad addormentarsi durante il giorno, più o meno alla stessa ora.

Fin quasi al secondo o terzo anno di età, i bambini di solito si addormentano due volte nell'arco del giorno: una volta a metà mattina e una volta nel primo pomeriggio.

All'età di tre anni circa, i bambini cominciano a dormire una sola volta durante il giorno, nel pomeriggio e, all'età di quattro o cinque anni, perdono del tutto questa abitudine. Anche se questo schema non è stato ancora studiato adeguatamente, sospettiamo che le oscillazioni dei livelli di melatonina debbano provocare in qualche modo il ciclo del sonno diurno, e questo per buone ragioni.

Durante il sonno, la ghiandola pituitaria secerne l'ormone della crescita, che, come suggerisce il nome, stimola lo sviluppo corporeo. Nei bambini il periodo di crescita più veloce coincide con i periodi in cui dormono di più, dall'infanzia fino all'età di tre anni.

Quando i bambini arrivano all'adolescenza e i loro corpi si sviluppano, si ha un corrispondente aumento del volume sanguigno.

Di conseguenza la melatonina si diluisce e il suo livello ematicocala.

Questa riduzione nei livelli di melatonina segnala all'organismo che è giunto il tempo della pubertà.

Una volta che i livelli della melatonina calano, infatti, l'organismo comincia a produrre livelli li più alti di due ormoni sessuali, l'LH (l'ormone luteinizzante) e l'FSH (l'ormone follicolostimolante).

Il mutamento degli equilibri ormonali porta al ciclo mestruale nelle ragazze e alla produzione di sperma nei ragazzi.

A cominciare dai quarantacinque anni, i livelli di melatonina declinano rapidamente.

Perdiamo la capacità di produrre regolarmente la melatonina e inizia il «processo di invecchiamento»...

Dottor Walter Pierpaoli - Tratto dal libro la chiave della vita con la melatonina

 

Ufficio stampa - lamelatonina.com

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Argomento: invecchiamento - Gli anni passano e la melatonina varia...
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