Consigli per ritornare in sincronia e per superare il jet-lag

Il jet lag è un fenomeno recente.

All'inizio del secolo, la semplice idea di poter attraversare i fusi orari così velocemente da rendere difficile al nostro organismo di assorbire il cambiamento di orario, sarebbe sembrato uno scenario degno di un romanzo di Jules Verne.

Ora che l'aeroplano ha sostituito treni e navi da crociera ed è il mezzo più diffuso per coprire lunghe distanze, saltare da un fuso orario all'altro è diventato un fatto normale.

Ecco dunque il Jet lag che come può dirvi chiunque prenda spesso l'aereo, può essere un inferno.

E' interessante notare che gli animali migratori, molti dei quali viaggiano per decine di migliaia di chilometri all'anno, stanno attenti a rimanere dentro il proprio fuso orario.

Forse sanno istintivamente che attraversare i fusi orari potrebbe danneggiare il loro organismo, cosa che vale anche per gli esseri umani.

Se vi è mai successo di stare svegli tutta la notte per preparare di fretta un esame o terminare un progetto di lavoro, sapete quanto ci si sente confusi e disorientati anche dopo una sola notte passata in bianco.

Il giorno seguente si stenta a ricordare le cose, si ha fame nel momento sbagliato, è difficile regolare la temperatura corporea, si diventa irritabili e ci si sente in generale fuori fase.

Dormire, svegliarsi e mangiare fuori tempo, e non quando il corpo ne ha bisogno, può scombussolare tutte le funzioni dell'organismo.

Questo è esattamente quello che accade nel caso del jet lag.

Quando attraversiamo un continente o varchiamo l'oceano, possono volerci parecchi giorni per abituarsi ai nuovi orari.

Infatti, il corpo impiega ventiquattr'ore a riprendersi per ciascun fuso orario attraversato.

Per esempio, se attraversate i cinque fusi orari tra New York e Londra, avrete bisogno mediamente di cinque giorni per ristabilirvi. Vi. jet lag può essere particolarmente pesante per gli uomini d'affari, che hanno bisogno di arrivare a destinazione freschi e con la mente lucida e per i turisti che non vogliono perdere diversi giorni di vacanza in preda al malessere.

A partire dagli anni Ottanta, gli scienziati hanno cominciato a occuparsi seriamente delle cause del jet-lag e della possibilità di curarlo. La nostra amica Josephine Arendt della University of Surrey di Guilford, in Inghilterra, ha condotto studi pionieristici in questo nuovo settore.

Avendo dimestichezza con il ruolo svolto dalla melatonina nel regolare i cicli sonno/veglia, la dottoressa Arendt ne ha dedotto che la melatonina dovrebbe essere in grado di regolare l'orologio biologico, in modo da consentire un più veloce adattamento dell'organismo a un nuovo fuso orario.

Dopo centinaia di esperimenti su soggetti umani, la ricerca della dottoressa Arendt ha evidenziato che chi prende la melatonina manifesta molti meno sintomi ài jet-lag di chi non la prende e recupera prima il proprio equilibrio, dopo lunghi viaggi. Studi simili condotti da altri ricercatori confermano i risultati della dottoressa Arendt.

La notizia degli effetti positivi della melatonina sul jet-lag si è diffusa rapidamente tra chi viaggia spesso in aereo. Varie pubblicazioni, dal «Wall Street Journal» a «Vogue» e «Business Week», si sono occupate di questo particolare uso della melatonina e oggi moltissime persone ne fanno uso per evitare il jet lag. Io stesso viaggio molto e trovo che la melatonina serva bene a questo scopo e la uso da 20 anni...

Oltre a prendere la melatonina, ci sono altri semplici accorgimenti per evitare 'A jet-lag:

1. Bere molto mentre si è in volo, per rimpiazzare la perdita di liquidi dovuta all'altitudine e ai cambiamenti di pressione.

2. Evitare le bevande alcoliche, che possono disturbare i cicli di sonno già scombussolati, interferendo con la secrezione della melatonina.

3. Evitare il caffè e le bevande che contengono caffeina, come la coca cola. Possono interferire con il sonno e contribuire alla disidratazione.

4. Arrivati a destinazione, cercate di essere sufficientemente attivi. Spesso, quando si viaggia, non si cammina né ci si allena come a casa e la mancanza di attività può contribuire
anch'essa a far passare la notte in bianco.

5. Quando si è a destinazione, consumate i pasti all'ora locale. Anche la digestione aiuta il cervello a realizzare un adattamento  più veloce.

Dottor Walter Pierpaoli - Tratto dal libro la chiave della vita con la melatonina 

 

Ufficio stampa - lamelatonina.com

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Argomento: jetlag - Il jet lag è un disturbo del sonno molto comune ai viaggiatori...
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